Aggiornato il: 12 Novembre 2022

Expo e Sport - Un Racconto

Un racconto

Il racing da un punto di vista diverso dal nostro: la finale!

“La gabbia è stretta, ma non abbastanza per contenere tutta la mia adrenalina, la sento salire, sono concentrato a cogliere l’attimo giusto, ad udire ogni rumore che mi possa far capire che una mano tirerà quella leva… e mi farà esplodere verso l’esterno, in tutta la mia potenza, la mia eleganza… lì aprirò le ali e volerò come un fulmine sulla pista… già… la pista… quello strano posto racchiuso tra mille occhi che mi scrutano, mi cercano, mi guardano come se fosse la prima volta che mi vedono… le mani del mio fedele compagno di vita mi hanno portato qui, erano fredde, tremanti, sudate, tese… Chissà cosa si aspetta da me… Ecco!!! Ci siamo… lo sento chiaro il rumore dell’altoparlante… ancora un attimo e si parte!!!”

I cani scattano fuori dalle gabbie in un istante, si compattano in un’unica traiettoria ed affrontano la prima curva come se fosse l’ultima… duellano per prendere posizione, i loro corpi entrano in contatto, ma nessuno di loro lo sente, nessuno ci fa caso, sembra impossibile ma in un paio di metri quadrati ci sono sei vite, sei cuori pulsanti che battono ancor più veloci di quanto fanno le zampe sul terreno… Ciò che a chiunque sembrerebbe caos, per loro è un disegno preciso, traiettorie che sembrano studiate per sfidare le leggi umane della fisica. I loro colli sobbalzano in un ritmo crescente, mentre le zampe si incrociano formando una X che li proietta in un universo parallelo…

“L’erba verde è soffice, umida, la vedo scorrere sotto i miei piedi informe… la sento fresca e morbida ed è un piacere poggiare i piedi su questo velluto verde… Ma la curva si avvicina e devo prendere posizione, devo tentare di uscire e sorpassare… devo prendere l’esterno…”

I cani sono lanciati a tutta velocità, ma con uno sforzo il secondo tenta di uscire, affianca l’altro e si appresta ad affrontare la curva con impeto. Le traiettorie si incrociano lasciando gli occhi degli spettatori sospesi come il fiato in un attimo di paura, ansia, entusiasmo… Tante sensazioni che si mischiano l’una con l’altra creando solo un secondo di silenzio… un momento in cui il cuore è sospeso a km di distanza dal cervello…

“La siepe si avvicina, devo tagliare subito a sinistra, devo anticipare più che posso, posso farcela!!!”

I cani si toccano ed inciampano con le zampe, perdendo il passo e finendo più larghi di quanto loro volessero… proseguono per inerzia, ma ormai è tutto perduto… certo, perduto… ma solo per noi umani!
Loro non si arrendono invece, sembrano l’esemplificazione materiale di quella nota canzone di Freddie Mercury… “The show must go on”… il ritmo è lo stesso, incalzante, tonante, irriverente… corrono all’impazzata cercando di recuperare terreno sui primi…
La curva sembra sempre più stretta ma tra poco si aprirà come il cielo estivo dopo un temporale in un rettilineo lungo, profondo, carico di occhi speranzosi tutti assiepati ai lati… quelli dei proprietari…

“Ce la posso fare… No! Non mollo proprio adesso… Mi basta ancora poco e poi finalmente in fondo a questo rettilineo riuscirò a cogliere il volto del mio amato amico a due zampe… vedrò finalmente il suo sorriso, sentirò il suo abbraccio, sentirò la sua voce che mi coccola… posso farcela!”

La linea bianca dell’arrivo è sempre più vicino e la distanza che li divide dalla fine sempre più breve… ma per loro quella linea non esiste, è solo un pretesto umano, qualcosa che non appartiene all’erba, qualcosa che può far gioire, arrabbiare, rattristare gli uomini… per loro invece è solo una linea messa su una distesa d’erba… nulla di importante, nulla di così determinante!!!

“Ecco, li vedo!!! Si, sono gli occhi del mio amico… sono lì, speranzosi, fissi…l’espressione, devo cogliere l’espressione!!! SI! Lo vedo… È un sorriso… è contento, sono stato bravo! Evviva, ce l’ho fatta, l’ho fatto gioire, gli ho donato felicità… ce l’ho messa tutta… ma ce l’ho fatta a farlo contento!!!”

I cani sfrecciano sul traguardo, sospesi sul terreno ad una trentina di centimetri… Il cronometro si blocca, catturando ad uno ad uno i tempi, le posizioni, tutto ciò che potrà dare felicità agli uomini… Ma solo a loro, per i cani è lo stesso, non conta il tempo, non conta la posizione, non conta il CACIL o l’importanza della gara… Conta solo il sorriso del suo amico!

“Che emozione, anche oggi ce l’ho fatta… che bello, stasera mi gusterò le sue coccole, la sua mano diverrà delicata, sinuosa, calda… ed io mi addormenterò sulle sue gambe, condividendo con lui anche il soffice divano!”

A pensarci bene… Basta così poco per sentirsi felici insieme ai nostri amici a quattro zampe… dovremmo davvero imparare da loro come si fa!

Scritto da Luca Mauri (Alias Hjluk)!

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